L'ultima seduta del Consiglio di vigilanza, tenutasi alle ore 20 non ha portato nessuna notizia positiva, a causa della mancanza del numero legale dovuta alle assenze della maggioranza; ma il presidente Sergio Zavoli ha manifestato il parere che nelle ultime ore si siano creati i presupposti per sbloccare una situazione ormai insostenibile e penalizzante per la cittadinanza italiana.
"Credo siano maturate le condizioni per le quali domani possano riprendere i lavori con l'intento comune di approvare il regolamento" ha dichiarato il Presidente della Commissione di Vigilanza RAI.
La notizia in se è confortante, ma la cosa sconcertante è che PdL e Lega hanno dato la loro disponibilità a proseguire i lavori sul regolamento del referendum solo a patto di avere una data certa in merito alla discussione sull'atto di indirizzo sul pluralismo.
Di certo non tutti sanno che questo documento, stilato dal berlusconiano Alessio Butti, ha come unico obiettivo contrastare una supposta mancanza di par condicio in Rai che porterebbe come risultati, tra gli altri: obbligatorietà del contraddittorio negli interventi comici (se è presente un comico di sinistra deve anche essere presente uno di destra - farà fede forse il curriculum? ), due conduttori con diversa estrazione politica e culturale per non assistere a trasmissioni schierate, i conduttori saranno responsabili dell’attendibilità e della qualità delle fonti e delle notizie, sollevando la Rai da responsabilità civili e/o penali (addio a trasmissioni come Report dato l'elevato rischio personale per il conduttore).
Queste e altre modifiche (il testo completo potrete visionarlo seguendo questo link) elimineranno, di fatto, programmi di approfondimento e satira, per trasformarli in progetti controllati dal Governo Berlusconi. Lo stesso Butti ha definito necessaria "una televisione che rispecchi la maggioranza".
Se le cose non cambieranno il prezzo per essere informati sul referendum sarà molto alto.
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