lunedì 17 settembre 2012

“Aboliremo l’IMU”…. ma ci saranno altre tasse.

La campagna elettorale, che piaccia o meno agli italiani, sta tornando prepotentemente ad occupare le pagine cartacee ed informatiche di quasi tutti i media italiani.

soldiPer questo, insieme ai primi freddi, iniziano ad accompagnare noi, poveri cittadini, una serie di promesse che, se da un lato possono solleticare il nostro martoriato stomaco, dall’altro non possono non mettere in moto la nostra mente, anche se in molti pensano che l’italiano abbia ormai perso il suo cervello nei meandri del proprio telecomando.
Il sole era coperto da qualche indisponente nuvola quando ieri, a Bari, durante un'intervista rilasciata al fido direttore del 'Giornale', Alessandro Sallusti, l’ex Presidente del Consiglio Silvo Berlusconi è tornato alla carica con uno slogan che più che scatenare il sollievo, ha un vago sentore di tentativo di abbindolare ancora una volta il cittadino italiano: “Aboliremo l’IMU!”
Non è un caso che l’argomento sia emerso proprio la vigilia della scadenza della seconda rata dell’IMU stessa… in un momento storico in cui sempre più italiani faticano ad ottemperare puntualmente agli obblighi amministrativi, senza contare quanti faticano concretamente ad arrivare alla fine del mese in maniera dignitosa. Purtroppo non è difficile pensare a quanto ci sia costato nel 2008 l’abolizione della vecchia ICI: i servizi sono inevitabilmente peggiorati (in quanto il mancato introito ha comportato per i Comuni da un lato la necessità di effettuare una serie di tagli sui capitoli di loro competenza quali trasporti, illuminazione stradale, manutenzioni, cura dei luoghi pubblici, servizi sociali, eccetera e dall’altro la necessità di aumentare le tasse locali).
Come se non bastasse, come sanno bene i nostri portafogli, è stato però necessario reintrodurre l’imposta sugli immobili per far fronte all’emergenza in cui si è venuta a trovare l’Italia da parecchio tempo a questa parte.

In conclusione, ogni singolo italiano ha pagato a caro prezzo l’abolizione dell’ICI, in termini di minori servizi e di maggiori tasse “di altro tipo”; e il nostro destino sarà lo stesso a seguito di una indiscriminata abolizione dell’IMU. Un politico non è un venditore ambulante e, soprattutto, non facciamoci trattare ancora una volta come un popolo di sprovveduti!