venerdì 27 maggio 2011

Ballottaggi: le quote dei bookmakers

La campagna elettorale sui ballottaggi volge al termine e, come dice la legge, fino alla chiusura delle urne è vietato diffondere i sondaggi.
Abbiamo visto qualche candidato in questi giorni affermare tronfiamente di essere in testa e di molto nei sondaggi, certo, questo è il solito vecchio trucchetto per alimentare la tendenza tutta italiana di salire sul carro del vincitore.
Al momento la situazione per quanto riguarda i ballottaggi è estremamente incerta, in quanto le variabili che potranno entrare in gioco sono molte e di tipologie diverse (da quelle politiche a quelle climatiche).

Ciò che si conosce ora e che nessuno vieta di diffondere sono le quotazioni dei bookmakers sulle possibilità di vittoria dei candidati e, in particolare, ci riferiamo ai 2 ballottaggi più importanti: Milano e Napoli

Le quotazioni sono le seguenti:

  • MILANO
    Pisapia: 1,7 – (BM Inglesi: 1)
    Moratti 2,0 – (BM Inglesi: 2,75)
  • NAPOLI
    Lettieri: 1,5 – (BM Inglesi: 1)
    De Magistris: 2,4 – (BM Inglesi: 1)

Le prime cifre sono riferite a quotazioni italiane e vedono Pisapia in leggero vantaggio sulla Moratti a Milano e Lettieri con buone probabilità di vittoria a Napoli. Le cifre tra parentesi sono riferite a quotazioni emesse da Bookmakers inglesi e vedono Pisapia in netto vantaggio a Milano, mentre a Napoli prospettano un testa a testa all’ultimo voto.

giovedì 26 maggio 2011

Un piacere ben speciale…

Ieri sera al Teatro Le Serre di Grugliasco grande concerto dei Marlene Kuntz, band cuneese formatasi nella seconda metà degli anni Ottanta.

Il concerto, gratuito ed organizzato per sostenere il “Si” ai referendum e per sensibilizzare i cittadini alla partecipazione, ha visto due ore di musica e sperimentazione che Cristiano Godano ed i suoi hanno regalato ad un pubblico davvero entusiasta e partecipe.

Lo spettacolo ha percorso molti momenti della carriera dei Marlene Kuntz, dalla malinconica e cupe “Lieve” ad “Ape regina” passando per le lugubri atmosfere di “Fantasmi” fino ai più recenti successi del nuovo album “Ricoveri virtuali e sexy solitudini” dove spiccano, in base alla modesta opinione di chi scrive, la ballata “Paolo anima salva”, l’atmosfera grunge di “Ricovero virtuale” e la grinta di “Io e me” che si conclude con un lungo e ipnotico finale noise.

Show meraviglioso, sensazioni che passano dalla dolcezza alla rabbia, dalla voglia di ribellione e di opposizione al sistema alla ricerca di valori comuni, testi originali nell’uso delle parole e nei concetti espressi, interpretati alla perfezione da una voce graffiante e sensuale.

Probabilmente non potevamo meritare di più…

mercoledì 25 maggio 2011

L’insostenibile incertezza sul referendum

Gli obiettivi sono chiari, ma la lenta agonia dell’attuale esecutivo sembra aver ormai intrapreso una strada irreversibile. Ovviamente il premier continua ad affermare il contrario, a suo esclusivo uso e consumo: il voto di fiducia incassato è visto da Berlusconi come "la conferma che c'è una maggioranza con la quale si può lavorare e attuare quel piano importante di riforme". Sul fatto che la maggioranza ci sia, il voto di fiducia è risultato chiaro in merito, ma poi ci si chiede dove sia la maggioranza negli altri casi (vedasi le 5 volte in cui il governo è stato battuto sulla tematica delle carceri la scorsa settimana). E’ palese come la tenacia con cui certi “rappresentanti” del popolo italiano siano incollati al proprio posto sia dovuta più alla convenienza personale che al bene del paese.

Per qualcuno è infatti “normale” che ci siano dei soggetti cosiddetti “responsabili” che con un cambio repentino di rotta e di idee politiche vadano a sostenere una maggioranza ormai decadente per un semplice e, a volte, malcelato esclusivo tornaconto personale… Quelle stesse persone che lodano questo manipolo di “ardimentosi” che tengono il governo ed il paese per il collo qualche hanno fa hanno gridato allo scandalo istituzionale quando un gruppo di parlamentari centristi, eletti con il centrodestra, sostituirono Rifondazione comunista che, ritirando il proprio appoggio esterno al governo Prodi, ne determinò la caduta, favorendo la nascita del governo D'Alema. Ma si sa, in Italia il criterio dei 2 pesi e 2 misure è molto praticato ed è criticato solo quando va a proprio scapito.

Non possiamo immaginare quanti avrebbero negato la fiducia ieri, se non fossero abbondantemente influenzati dai tornaconti personali (dai sottosegretariati a scendere….), ma sicuramente possiamo dire che ormai le decisioni del Parlamento Italiano sono frutto non della coscienza degli eletti, ma da “bonifici” politici e non solo.

Queste “osservazioni” non cambiano, però, la sostanza del problema: cosa ne sarà del referendum? In merito ci viene in aiuto l’intervento del responsabile della campagna referendaria di Greenpeace Salvatore Barbera, il quale, in un intervento a “ilsalvagente.it” dichiara che ora “Si prosegue su due livelli: attendiamo il verdetto della Cassazione e poi c’è la questione della Corte Costituzionale, alla quale l’Idv ha già dichiarato di voler ricorrere. Il fatto assurdo è che a meno di 15 giorni dal voto ancora non si capisce se il referendum si farà o meno, mentre all’estero, come ci hanno segnalato oggi alcuni dei nostri cittadini-sostenitori dalla Spagna, sono state già consegnate, e probabilmente votate, le schede per il quesito sul nucleare. Schede che, se il referendum venisse annullato, andranno distrutte”.
Per quanto riguarda gli scenari possibili che si possono aprire Barbera aggiunge: “Si respira un clima di grande incertezza, la situazione è poco chiara e la partita aperta. Dalla Corte Costituzionale potrebbero uscire fuori diversi scenari: il referendum è invalidato ma vengono accolti gli stessi princìpi chiesti dai referendari, quindi il governo è impedito a legiferare sul nucleare per 5 anni, come successe già successo nel 1978 per alcuni referendum promossi dai radicali; viene disdetto il blocco del decreto e quindi si va al voto comunque; nella peggiore delle ipotesi la Corte rende valido il decreto e il referendum salta. Nei primi due casi canteremo vittoria, nel terzo sarebbe un disastro.”.

In ogni caso l’aspetto su cui si può fare maggiore affidamento è la pronuncia della Suprema Corte (che dovrebbe riunirsi lunedì per iniziare l’esame del caso) sul fatto che, le norme presenti nel decreto Omnibus, colpiscano o meno "i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente". Il punto sarà sicuramente oggetto di acceso dibattito, infatti quello su cui la Corte dovrà pronunciarsi è la cancellazione dei principi ispiratori di una disciplina, non di una “possibilità politica” a tutto tondo, infatti non crediamo che la Corte possa imporre al potere legislativo di eliminare ogni sviluppo inerente una politica sul nucleare, in quanto, se così fosse, svolgerebbe delle azioni non di sua competenza.
Anche per questo motivo è auspicabile che il referendum si faccia!

Per chiudere, ricordiamo che, anche se il referendum si farà e vi sarà la vittoria dei SI, il governo non potrà legiferare in materia per 5 anni (ricordiamo i referendum contro il nucleare svoltasi dopo Chernobyl), ma non si può, allo stato della legge, ottenere per via referendaria l’abbandono perenne della possibilità di introdurre il nucleare in Italia, infatti tra 5 o più anni si potrà nuovamente legiferare sulle disposizioni oggetto del referendum

martedì 24 maggio 2011

Nucleare: votata la fiducia

Alla votazione odierna alla Camera dei Deputati erano 606 i presenti: con 313 voti a favore, 291 contrari e 2 astenuti, la Camera ha votato la fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, recante Disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo.

Sintomatico come, durante le dichiarazioni di voto, nessun membro del governo sia presente in aula per partecipare al dibattito. Anche da questo emerge chiaramente come il governo reputi il Parlamento non il luogo deputato4-Si-referendum a discutere per il bene del paese, ma come un ostacolo ai propri propositi.

A questo punto si attendono i riflessi che tale norma comporterà sui referendum: Di Pietro si augura che la Cassazione possa bloccare il provvedimento “che solo per finta sospende la costruzione delle centrali nucleari”.

Oltre a tutte le opinioni contrarie delle opposizioni sia sul ddl che sulla scelta di apporvi la fiducia, anche il WWF ha fatto sentire la propria voce in una nota: «Porre il voto di fiducia sul decreto legge omnibus che contiene lo 'scippo' del referendum sul ritorno del nucleare in Italia - su cui il governo non fa alcun passo indietro - è il tentativo disperato di impedire un confronto approfondito sul futuro energetico dell'Italia in Parlamento e nel Paese». Il WWF non ha mancato di stigmatizzare anche il reiterato silenzio che i media più importanti stanno praticando nei confronti delle prossime consultazioni referendarie.

Referendum: la fiducia in diretta web

Come detto in un precedente articolo e, purtroppo, come confermato dai fatti, il governo ha chiesto la fiducia sul decreto omnibus che comprende gli articoli che potrebbero mettere in serio rischio il referendum sul nucleare.

Le opposizioni avevano chiesto la diretta TV, ma per motivi organizzativi non si è potuta ottenere.

La diretta è comunque visionabile tramite la WebTV della Camera dei Deputati al seguente link: http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Assemblea