martedì 21 giugno 2011

Berlusconi e la verifica di governo

“La caduta del governo sarebbe un danno per il Paese”, “sarebbe una sciagura rimettere tutto in discussione con una crisi al buio, proprio ora che dobbiamo riagganciare la crescita. E non lasciare il Paese in balia delle ‘locuste della speculazione’”.
Queste sono le parole di Berlusconi appena pronunciate durante la verifica di governo al Senato, chiesta dal Presidente Giorgio Napolitano dopo l’uscita dal governo di Futuro e Libertà e l’ingresso della compagine dei “Responsabili”.

L’intervento del premier inizia con le seguenti parole: “Sono certo che il governo uscirà rafforzato da questo passaggio parlamentare. Le richieste di dimissioni sono un mero esercizio di propaganda”. Berlusconi continua affermando che “Vogliamo completare il nostro mandato fino alla scadenza naturale della legislatura. I cittadini potranno giudicare complessivamente il nostro operato attraverso le elezioni politiche generali. Non c'è alternativa a questo governo, le tre o quattro opposizioni sono divise tra loro e non sono in grado di esprimere un leader. Insomma le contraddizioni della minoranza sono più gravi dei travagli della maggioranza”.

Il timore di essere in balia dei suoi alleati sembra forte, il discorso, dai toni molto sommessi, ha mirato più che altro a tranquillizzare e rinsaldare le varie anime che compongono la maggioranza. La strategia della paura, vecchio cavallo di battaglia del cavaliere, si è esplicata anche oggi nel momento in cui ha definito “sciagurata” l’ipotesi di ricorrere alle urne. A nostro avviso l’unica cosa realmente sciagurata per il Paese è il costante immobilismo in cui si trova ormai da tempo questo governo, impegnato più che altro a trovare soluzioni ai problemi giudiziari del suo capo e ad effettuare costanti campagne acquisti nei due rami del parlamento.

Berlusconi ha proseguito il suo discorso parlando della riforma fiscale tramite il ridisegno dell'impianto delle aliquote: "Ce ne saranno solo tre e più basse" e della "revisione del patto di stabilità interno" per "premiare i comuni virtuosi" e "punire" quelli che non lo sono.
A queste parole l’Italia intera aspetta con ansia la prova dei fatti. In una situazione economica in cui la riduzione delle tasse sarebbe controproducente per il bilancio statale attendiamo la proposta concreta di Tremonti. Le parole sentite oggi sono solo propaganda.

Voglio un ministero sul mio pianerottolo!

Articolo 114 della Costituzione
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione.
Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.

Continua la telenovela tutta italiana sullo smembramento dei ministeri.

Secondo l’intesa PdL – Lega, in merito alla questione dei ministeri al nord, si mira a dare la facoltà al governo di istituire "sedi di rappresentanza operative" in altre aree del territorio senza "oneri a carico dello Stato", questo "nel pieno rispetto dell'articolo 114 della Costituzione e del principio della complessiva intangibilità delle funzioni di governo e della unicità della sede in cui le stesse funzioni devono svolgersi".

A questo punto le domande da porsi sono molteplici: una sede di rappresentanza può essere operativa? Istituire nuove sedi può essere possibile “senza oneri a carico dello Stato”? Probabilmente si, ma questi oneri allora ricadrebbero sugli enti locali in cui tali “sedi di rappresentanza” verrebbero ad essere realizzati: in qualsiasi modo si giri la situazione le spese sarebbero elevate e, ovviamente, graverebbero sulle tasche dei cittadini.
A quanto ammonterebbero questi costi? Dare una risposta precisa ad una domanda del genere non è possibile, essendo molteplici le varianti in gioco. Uno studio de “Il Sole 24 ore” afferma che spostare 4 ministeri come sbandierato da Bossi domenica a Pontida, verrebbe a costare dai 2 ai 2,5 miliardi di euro all’anno mentre istituire le sedi di rappresentanza costerebbe almeno 11 milioni di euro all’anno.

Continuiamo a chiederci a chi gioverebbe una situazione di questo genere... Bossi continua ad affermare che in Europa si sta andando in questa direzione, citando ad esempio Germania ed Inghilterra; in verità la situazione che si sta verificando in Germania è l’assoluto contrario: Lo Stato tedesco, infatti, ha deciso di trasferire a Berlino i sei ministeri che sono rimasti a Bonn (in tutto vi sono 14 ministeri). I tedeschi, che pure stanno trainando la ripresa in Europa, sono convinti che la soluzione migliore dal punto di vista organizzativo ed economico sia l’accentramento dei dicasteri.

Quando erano i padani ad emigrare

Le guerre non sono mai giuste, le guerre non sono mai sante, a volte sono inevitabili, ma non sono mai democratiche, in quanto non sono mai “scelte” dal Popolo, il quale ne è sempre e solo vittima più o meno consapevole.
Vittime come gli immigrati libici che fuggono da un paese bombardato da “missioni di pace” cercando uno scampo o, più semplicemente, di rimanere in vita.
Le guerre non sono mai giuste perchè morire ammazzati non è mai giusto.
Fuggire dalla morte è sempre giusto, inevitabile ed umano.
Affermare che una guerra deve finire per dire basta alla sofferenza di un popolo è giusto
Affermare che una guerra deve finire perchè non vogliamo più immigrati è meno giusto.
Sentire un ministro della Repubblica che una guerra deve finire perchè non vogliamo più immigrati è ancora meno giusto.
Chiamare una guerra “missione di pace” non è né giusto né sbagliato, è semplicemente irrazionale.

lincitGiovedì 17 agosto 1893 nove operai italiani vengono linciati a morte da una folla inferocita, nelle saline di Aigues-Mortes, in Camargue, Francia. Il massacro si consuma dopo una violenta caccia all'italiano da parte dei manovali francesi, che provocano la morte di un numero imprecisato di emigrati piemontesi, lombardi, liguri, toscani.
Il sindaco della città aveva appoggiato le proteste dei manovali francesi contro gli "intrusi" lavoratori italiani anche con atti ufficiali che furono affissi sui muri della città e che ebbero questo tragico risultato.

i francesi avevano sempre avuto qualcosa da rimproverare agli italiani. Tutti ladri e puttane, protettori e fannulloni.” - La Triplice Alleanza tra Italia, Austria e Prussia.

E’ passato più di un secolo da quel triste giorno e, ovviamente, le cose si dimenticano. Chissà se tra quelle povere vittime vi fu anche l’avo di qualche odierno “leghista”.

Chissà cosa direbbe un leghista se sapesse che, tra il 1876 ed il 1915, 6113545 persone sono emigrate dalla Padania?
Chissà cosa direbbe un leghista se sapesse come venivano chiamati gli emigranti italiani:
BABIS: rospi (Francia, fine Ottocento)
BOLANDERSCHLUGGER: inghiotti-polenta (Basilea e Svìzzera tedesca)
GREASEBALL: palla di grasso o testa unta (per lo sporco più che per la brillantina, Usa)
KATZELMACHER: fabbricacucchiai (Austria e Germania; nel senso di stagnaro, artigiano di poco conto ma anche «fabbricagattini» forse perché gli emigrati figliavano come gatti)
ZYDROONESCHITTLER: scrolla-limoni
SPAGHETTIFRESSER: sbrana-spaghetti

Chissà cosa direbbe un leghista se sapesse che, quello che ora tocca ad un immigrato libico, in passato è toccato a migliaia di padani....
Chissà cosa direbbe un leghista.....
..... probabilmente starebbe zitto.

lunedì 20 giugno 2011

Misteri e Ministeri

Meno male che quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia!
Non ne abbiamo ancora sentite abbastanza: i problemi veri e seri del paese continuano a passare in ennesimo piano, considerando quali sono le cose che stanno a cuore dei personaggi che ora ci governano.

Lo spostamento di alcuni ministeri al “Nord” continua ad essere un tema caldo. Ci auguravamo che si trattasse di una boutade figlia del trauma elettorale subito dal centrodestra, invece si tratta di una proposta ancora ben presente. Come se spostare 3 ministeri fosse la soluzione di tutti i mali del paese...
Ci chiediamo cosa passi nella testa di alcune persone, come sia possibile turlupinare gli italiani con queste tematiche senza alcun senso... Probabilmente alla Lega sta a cuore questo tema perchè i suoi organi dirigenti hanno una serie di conoscenze che vorrebbero piazzare in qualche ministero locale? Non vediamo molte altre spiegazioni plausibili, considerando l’enorme spreco di denaro pubblico che una tale operazione implicherebbe: spostare un ministero significa spostare tutta una serie di strutture, infrastrutture, impiegati eccetera... tutte cose che, come sempre, vanno ad infilare la mano nelle tasche di chi scrive, di chi ora sta leggendo questo articolo, e di tutti gli italiani che fanno il loro onesto dovere di contribuenti.

Sono già molte le voci che si stanno sollevando e le azioni che si stanno preparando all’interno della maggioranza per ostacolare questa proposta che è sempre più simile ad una trovata pubblicitaria di bassa lega. Domani, durante la verifica di maggioranza si saprà chi è favorevole e chi è contrario alla “proposta” leghista, ma il solo fatto che personaggi politici profumatamente stipendiati con i nostri soldi sprechino il loro tempo anche solo a pensare ad una simile sciocchezza ci fa ritenere sempre più come l’unica strada percorribile dignitosamente per il nostro paese siano le elezioni anticipate.