martedì 26 aprile 2011

E' legittimo avere paura?

Come scritto nell'articolo precedente oggi è il venticinquesimo anniversario della tragedia di Chernobyl, e proprio oggi ci troviamo ad affrontare le osservazioni del Presidente del Consiglio sulla moratoria sul nucleare posta in essere dal Governo pochi giorni or sono.”Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per anni” ha affermato Berlusconi nella conferenza stampa che ha fatto seguito al vertice Italia-Francia. Il Premier ha sottolineato come i fatti di Fukushima abbiano "spaventato gli italiani" e, per questo motivo si sia resa necessaria la moratoria, in modo da non impedire per anni la realizzazione di centrali nucleari nel nostro paese.

I sondaggi in mano al governo fanno chiaramente trasparire come gli italiani siano giustamente spaventati dall'ipotesi di avere delle centrali nucleari nel proprio territorio statale, ed emerge chiaro dalle parole di Berlusconi, il quale afferma che il procedimento è stato preso in attesa "che ci sia un'opinione pubblica più consapevole della necessità di tornare al nucleare", come la moratoria sia stata realizzata per non vedere vanificati i propri progetti dall'impeto emotivo che il disastro giapponese ha inculcato nel popolo italiano.
Alla luce di queste affermazioni emerge chiaramente come l'intento della moratoria sia assolutamente legato all'opportunità politica contingente; quindi appare in tutta chiarezza che il provvedimento non va ad intaccare i principi ispiratori che hanno portato alla definizione del testo referendario sul nucleare, quindi una pronuncia favorevole sulla ammissibilità del referendum da parte della Suprema Corte potrebbe essere più vicina dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio.

0 commenti:

Posta un commento