Il venticinquesimo anniversario cade proprio in un anno in cui la tragedia si è rinnovata con il disastro di Fukushima che tutti ben conosciamo e, soprattutto, in un periodo in cui il dibattito sul nucleare è vivo più che mai, specialmente in Italia, dove ancora oggi non sappiamo quale sarà il futuro, nonostante la grande attenzione sulla materia fortunatamente stimolata dal referendum sul nucleare; referendum del quale ancora oggi non conosciamo il futuro.
A 25 anni di distanza molti si ricordano ancora gli effetti che tale disastro ha avuto anche sull'Italia, dalle attenzioni sul cibo, alle tonnellate di derrate alimentari coltivate e destinate al macero, con conseguente importante danno economico che si è andato a sommare alle problematiche legate alla salute.
I numeri di tale disastro sono a tutt'oggi poco univoci: il bilancio ufficiale del Chernobyl Forum parla di 65 morti certe + 4000 morti presunte dovute al disastro atomico, mentre le stime di Greenpeace arrivano a parlare di 100.000 - 270.000 vittime, fino ad arrivare a presentare addirittura la cifra di 6 milioni di morti per tumore direttamente imputabili a Chernobyl fra tutta la popolazione globale mondiale. Queste stime sono visionabili da tutti sul sito Wikipedia.
Alla luce di questi dati, forse troppo spesso dimenticati, vogliamo ancora una volta gridare forte il diritto di un popolo ad esprimersi in prima persona su una tematica vitale come l'utilizzo dell'energia nucleare.
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