mercoledì 1 giugno 2011

Il canto delle sirene e il canto del cigno

Finalmente si è chiusa la battaglia delle elezioni amministrative.
Tutti i partiti stanno facendo le loro riflessioni e le loro considerazioni. Il messaggio dato dagli elettori è chiaro e forte: la politica dei proclami (dal milione di posti di lavoro alla cancellazione delle multe) sta probabilmente vedendo la fine, così come la politica dell’immagine e la politica della paura (paura del comunismo, paura del “meridionale”, paura dell’immigrato, paura dell’omosessuale); finalmente pare che il popolo italiano inizi a capire che l’unica cosa che fa veramente paura è la situazione in cui si trova l’Italia dopo 17 anni di governo quasi continuato da parte di gente che ha ritenuto sufficiente imparare la politica mediante stage di marketing.
Ci auguriamo che questo processo sia appena iniziato… certo, ci sarà da aspettarsi il violento colpo di coda tipico dell’animale ferito, la ricerca del colpo sensazionale che possa (come è successo più volte) centrare lo stomaco dell’elettorato, e le prime dichiarazioni del premier su una riforma del fisco a prescindere dalle reali possibilità economiche della Nazione vanno in questa direzione.
Per questo motivo, ora più che mai, è necessario tenere occhi ed orecchie ben aperti… le sirene ammagliatrici stanno già preparando il loro canto ipnotico per condurre la nave italiana verso lidi a loro graditi.

Diamo il tempo ai nuovi amministratori locali di iniziare il proprio lavoro, dopodichè giudicheremo; l’operato di chi ci ha governato negli ultimi cinque lustri è sufficientemente chiaro da non dare adito a molti dubbi, a meno che non si voglia dolosamente negare l’evidenza.

I “nuovi” movimenti a “5 stelle” stanno dimostrando una grande capacità di urlare, ma una scarsa propensione a proporre, come è tipico di coloro che tentano di raccogliere i consensi sulla base di annunci ad effetto (sulla falsariga dei proclami berlusconiani) e di battute pseudo-comiche quali il recentissimo “Pisapippa” (degne della più bassa trivialità leghista e delle stucchevoli fibrillazioni di Fede quando storpia di proposito i nomi degli avversari politici del suo padroncino).

Ora cerchiamo di non dimenticarci un altro fondamentale appuntamento per il popolo italiano: il Referendum.
Le elezioni hanno, giustamente, concentrato su di esse l’opinione pubblica, ma ora è tempo di ritornare in azione affinché siano vittoriose l’informazione e la democrazia.

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