martedì 10 maggio 2011

10 maggio: frammenti

Correva l’anno 1933, in Germania Joseph Paul Goebbels era da poco diventato Ministro della propaganda e dell'informazione del primo “governo Hitler” (carica che conservò senza soluzione di continuità fino alla sua morte, corrispondente con la fine del terzo Reich); con tale incarico Goebbels divenne il controllore e dominatore assoluto di ogni ramo dell'informazione e della vita culturale e sociale tedesca (stampa, cinema, teatro, radio), applicando ovunque in maniera spaventosamente rigorosa i principi della "morale nazista"
Proprio nel maggio 1933 Goebbels lanciò la sua campagna propagandistica contro i libri “non tedeschi” per sradicare completamente qualsiasi testimonianza e qualsiasi voce inerente le basi intellettuali della Repubblica di Weimar e proprio il 10 maggio 1933, sull'Opernplatz di Berlino, dove aveva sede l'Institut für Sexualwissenschaft (istituto privato tedesco di ricerca sessuologica) avvenne il più grande rogo di libri considerati dai nazisti contrari allo «spirito tedesco». Nelle fiamme bruciarono Thomas ed Heinrich Mann, Heine e Brecht. L’istituto venne dato alle fiamme dai militari nazisti e vennero distrutti 20.000 volumi presenti nella biblioteca dell’istituto e moltissimi altri testi saccheggiati nelle librerie vicine all'Istituto e nell'Università Humboldt. Moltissimi altri libri vennero bruciati la stessa notte in altri roghi organizzati in molte altre città tedesche.
Durante questa “tragedia” il ministro della propaganda Goebbels pronunciò un discorso elogiativo ai giovani studenti nazisti che "spontaneamente" diedero l'assalto alle biblioteche pubbliche e private per raccogliere i libri da distruggere; parte di tale discorso recitava così:
“Studenti, uomini e donne tedesche, l'era dell'esagerato intellettualismo ebraico è giunto alla fine. Il trionfo della rivoluzione tedesca ha chiarito quale sia la strada della Germania e il futuro uomo tedesco non sarà un uomo di libri, ma piuttosto un uomo di carattere ed è in tale prospettiva e con tale scopo che vogliamo educarvi.”
Il cosiddetto “uomo di libri” è stato profondamente avversato dal regime nazista, così come da tutti i regimi totalitari che hanno sempre avuto grande convenienza a far “macerare” il popolo nell’ignoranza. Un popolo ignorante è un popolo che si piega cecamente alle imposizioni che arrivano dall’alto, è una marionetta in mano al potere, fino a diventarne suo servitore, invece di essere chi governa al servizio del popolo.
Non vogliamo fare nessun parallelismo inopportuno, ma ancora una volta vogliamo lottare per far si che le informazioni siano il più possibile diffuse ed alla portata di tutti.
Invitiamo ogni cittadino a non limitarsi ad accettare biecamente quello che viene propinato dai mass media più comuni, in quanto l’informazione di massa è forzatamente asservita all’editore di turno, sia esso un imprenditore illuminato o un presidente del consiglio dai comportamenti e dagli atteggiamenti ingiudicabili in questa sede…. ed ancora una volta il lungo silenzio che ha coperto come una nuvola nera l’informazione sul referendum ne è la prova più recente e tangibile.
Oggi è anche il 5° anniversario dell’elezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica Italiana: un grosso augurio da parte de "La parola ai Cittadini” al nostro preziosissimo Capo dello Stato.

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