La tematica dell’acqua è presente in due dei quesiti referendari sui quali i cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi.
1° Quesito: Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione.
Su cosa si vota? Il referendum propone l’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge n. 133 del 6 agosto 2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
L’articolo oggetto del quesito prevede l’affidamento a soggetti privati scelti tramite procedura di gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all’interno delle quali il privato sia stato scelto tramite procedura di gara e detenga almeno il 40% del capitale del gestione del servizio idrico. Questo provvedimento interessa anche le gestioni attualmente in essere, infatti le società a totale capitale pubblico che hanno attualmente in affidamento la gestione del servizio idrico dovranno necessariamente trasformarsi entro il dicembre 2011 in società miste con capitale privato almeno al 40% oppure cesseranno l’attività. Le società miste quotate in borsa che gestiscono il servizio idrico saranno obbligate a diminuire la propria quota di capitale pubblico al 40% entro il giugno 2013 ed al 30% entro il dicembre 2015 a pena di decadenza dal servizio.
Se si vota SI si blocca la progressiva privatizzazione del servizio idrico nazionale.
Se si vota NO si favorisce la privatizzazione del servizio idrico nazionale.
Il testo: Volete Voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea”, convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale? »
2° Quesito: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma
Su cosa si vota? Il referendum propone l’abrogazione del comma 1 dell’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”
La parte dell’articolo oggetto del quesito prevede che il gestore del servizio idrico possa definire il prezzo del servizio anche in base a quanto egli ha investito nello stesso.
Se si vota SI si impedisce che il prezzo del servizio (dell’acqua) sia influenzato da quanto il gestore ha investito, non permettendogli di far gravare sull’utente le proprie spese di investimento.
Se si vota NO si permette al gestore di aumentare il prezzo del servizio (dell’acqua) in maniera proporzionale a quanto egli vi ha investito.
Il Testo: « Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”? »
1 commenti:
1) IL SERVIZIO RESTA PUBBLICO
ma la Gestione viene privatizzata
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2) la tariffa direttamente proporzionata all'ammodernamento della Rete
(necessario un referendum locale)
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su tutti e due i quesiti
il SI e il NO sono aperti
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