Il 25 gennaio 1995 si è verificato uno dei più rischiosi "incidenti" nei rapporti post guerra fredda tra USA e Russia.
L'incidente, da alcuni ritenuto molto più grave della crisi dei missili di Cuba del 1962, ha avuto origine dall'esperimento di alcuni scienziati norvegesi ed americani che il 25 gennaio 1995 lanciarono un razzo Black Brant XII (razzo a 4 stadi) al largo della costa nord-occidentale della Norvegia allo scopo di studiare l'aurora boreale.
La traiettoria comprendeva un corridoio aereo che si estendeva dal Nord Dakota fino a Mosca; durante il volo, il razzo raggiunse l'altezza di 1.453 Km, caratteristica simile a quella dei missili Trident equipaggiati dai sottomarini della marina militare americana... il risultato fu l'immediato stato di allerta delle forze nucleari russe e la cosiddetta "Valigetta nucleare" venne prontamente data all'allora presidente russo Boris Eltsin.
Eltsin si trovò nella delicata posizione di dover scegliere se lanciare o meno un fuoco di sbarramento nucleare contro gli Stati Uniti.... non vi era ancora una conferma chiara e precisa della traiettoria del razzo e sul suo reale obiettivo: l'ipotesi di una errata valutazione dovuta ad un guasto dei sistemi di previsione non poteva essere esclusa.
24 minuti dopo il lancio gli osservatori russi riuscirono a determinare che il razzo si stava dirigendo fuori dallo spazio aereo russo e, quindi, non rappresentava una minaccia.
Il razzo cadde come previsto, nei pressi di Spitsbergen.
Gli scienziati norvegesi e americani avevano notificato a 30 paesi, Russia compresa, la loro intenzione di lanciare un razzo da alta quota per un esperimento scientifico, ma - secondo alcune fonti - l'informazione non è stata trasmessa ai tecnici radar russi. A seguito di questo incidente, le procedure di notifica e di comunicazione sono state ampiamente modificate al fine di evitare altri incidenti del genere.
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