Abbiamo parlato molto del nucleare, abbiamo lottato insieme a centinaia, migliaia di altre persone per dare un piccolo contributo alla sovranità popolare…
Abbiamo avuto fiducia in un paese nonostante tutto, convinti che la forza del popolo sia più forte degli interessi personali…
Abbiamo gioito di fronte alle azioni importanti intraprese da chi crede ancora che il governo debba essere nell’interesse del popolo…
Ancora una volta, però, abbiamo avuto ulteriore dimostrazione di come il potere esecutivo sia in mano a quella che non è eccessivo definire una dittatura, il potere legislativo è schiavo dello stesso esecutivo a causa dell’abusatissima decretazione di urgenza ed il potere giudiziario rischia sempre più di essere sottomesso ai desideri del governo; e, a questo, si aggiunge un’altra “perla” che non può lasciare indifferenti: nonostante le ultime parole sul referendum pronunciate due giorni fa da Berlusconi in cui affermava: ”ci asteniamo dal prendere posizione e ci adegueremo alla volontà dei cittadini”, è emerso da poche ore che il 1° giugno il premier ha chiesto all’Avvocatura generale dello Stato, di “intervenire” all’udienza della Corte costituzionale sull’ammissibilità del nuovo quesito sul nucleare dopo il via libera dato dall’Ufficio per il referendum della Cassazione. Dalla missiva in questione, firmata da Gianni Letta, emerge chiaro il mandato e l’obiettivo di Berlusconi: “evidenziare l’inammissibilità della consultazione”. Insomma, gli avvocati dello Stato chiederanno che i cittadini non possano votare sul nucleare. Tutto questo accadrà martedì 7, giorno in cui la Consulta analizzerà la richiesta dell’avvocatura di stato, la quale sostiene che quanto ha deciso la Cassazione è illegittimo, in quanto sconfinerebbe nella valutazione sostanziale (invece che limitarsi all’analisi ed al giudizio sugli aspetti formali) ed, inoltre, che con il Decreto Omnibus il Governo ha modificato sostanzialmente le norme precedenti, oggetto del referendum, e per questo gli elettori voteranno un quesito “del tutto difforme rispetto a quello in base al quale sono state raccolte le sottoscrizioni necessarie allo svolgimento”. Con la decisione della Cassazione, inoltre, secondo l’avvocatura è cambiata la natura stessa della consultazione “che non è più abrogativa ma propositiva, se non consultiva…poiché non deriva dai commi 1 e 8 dell’articolo 5 la possibilità di realizzare centrali nucleari, né di dar corso ad una politica energetica fondata sul nucleare ne consegue che ciò che si chiede all’elettorato è di esprimersi sull’opportunità che in futuro, sulla base di nuove scelte, l’Italia adotti una strategia energetica”.
A questo punto i tentativi di boicottaggio sul referendum sono talmente tanti che viene spontaneo sospettare che il governo non voglia solo far saltare i referendum per evitare l’abrogazione del legittimo impedimento, ma che dietro a tutto questo (non dimentichiamo la scarsissima informazione e le costanti accuse dell’Agcom sulla mancanza di notizie accessibili sul referendum sui canali RAI) ci siano degli interessi economici enormi e ben precisi. Non dimentichiamo quanto “firmato” dal governo con l’azienda francese Edf (maggiori informazioni seguendo questo link) e chissà a fronte di quali interessi personali…. è chiaro come per l’ennesima volta chi ci governa ha pensato di guardare al proprio interesse sulla pelle di noi cittadini.
Non so cosa debba ancora accadere…….