giovedì 21 aprile 2011

Il referendum sul nucleare

La tematica dell’energia nucleare è presente nel terzo quesito referendario sul quale i cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi.


Quesito: Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.


Su cosa si vota? Il referendum propone l’abrogazione di articoli dei commi 1 e 8 dell'articolo 5 della legge n. 75 del 2011, recante “Disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché' per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo”

Se si vota SI si blocca la realizzazione di centrali nucleari sul territorio nazionale.
Se si vota NO si permette la futura realizzazione di centrali nucleari sul territorio nazionale.


Il testo (non ufficiale): « Volete voi che sia abrogato il decreto legge 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75 recante “disposizioni urgenti in favore della cultura, in materia di incroci tra settori della stampa e della televisione, di razionalizzazione dello spettro radioelettrico, di moratoria nucleare, di partecipazioni della Cassa depositi e prestiti, nonché' per gli enti del Servizio sanitario nazionale della regione Abruzzo”, limitatamente alle seguenti parti:


Articolo 5 comma 1: Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.
Articolo 5 comma 8: Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, adotta la Strategia energetica nazionale, che individua le priorità e le misure necessarie al fine di garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e la partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica, la sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell'energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, la valorizzazione e lo sviluppo di filiere industriali nazionali. Nella definizione della Strategia, il Consiglio dei Ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione europea e a livello internazionale sulla sicurezza delle tecnologie disponibili, degli obiettivi fissati a livello di Unione europea e a livello internazionale in materia di cambiamenti climatici, delle indicazioni dell'Unione europea e degli organismi internazionali in materia di scenari energetici e ambientali.

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